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La Pretesa

Il Giornale on line del Liceo Scientifico "Ernesto Basile"

Il Liceo Scientifico Statale “Ernesto Basile” di Palermo a Porta a Porta – “speciale Mafie – Le vittime”

Giorno 29 novembre io (Giuseppe Bonura), Pietro Carlino, Alice Speciale, Fabrizio Baglio, Benedetto D’amico, Aurora Marchese, studenti del quinto anno del Liceo Scientifico Statale “Ernesto Basile” accompagnati dal professore Alessandro Chiolo, abbiamo avuto l’opportunità di partecipare allo speciale sulle vittime di mafia del programma Porta a Porta di Bruno Vespa.

Siamo atterrati a Fiumicino la mattina per dirigerci presso via Asiago 10 in sede RAI di Roma dove siamo stati accolti.

Dopo l’accoglienza abbiamo avuto modo di cambiarci per visitare lo studio del programma, e partecipare alla prima parte di registrazione in cui abbiamo ascoltato le testimonianze delle vittime di mafia.

Durante il discorso di Padre Maurizio parroco della chiesa del quartiere Brancaccio, Bruno Vespa alzatosi in piedi si dirige verso di me per farmi qualche domanda sul quartiere, sulla scuola e su Padre Pino Puglisi.

Avrei voluto dire di più riguardo le attività che facciamo a scuola ma i tempi della trasmissione, e anche un po’ di emozione del momento non me lo hanno permesso.

Ascoltare dal vivo le parole delle vittime ci ha toccato molto e una volta finita questa prima parte abbiamo avuto modo di confrontarci tra di noi sui loro discorsi nei momenti di pausa

Successivamente alla pausa, abbiamo conosciuto e assistito ai discorsi dell’onorevole Giorgia Meloni e dell’onorevole Elly Schlein, riguardo la lotta alle mafie nel nostro paese e riguardo la memoria delle vittime.

Finite le registrazioni abbiamo fatto un breve tour di alcune sale e studi della sede, poi molto stanchi siamo tornati a Fiumicino per il volo di rientro.

In conclusione dico che è stata un’esperienza toccante e formativa che mi ha permesso di ascoltare in prima persona quello che hanno da dire le persone che hanno subito la ferocia mafiosa ma che allo stesso tempo combattono per il miglioramento del nostro paese.

Considerazioni Pietro Carlino:

In primis , vorrei ringraziare il docente Alessandro Chiolo e la scuola Ernesto Basile, per l’opportunità irripetibile, di partecipare ad una trasmissione di questo calibro, soprattutto per l’argomento trattato “Le vittime di Mafia”. Ascoltando le testimonianze delle vittime di Mafia in prima persona si riusciva, secondo me, a capire meglio cosa significasse veramente quella tragedia, famiglie sconvolte, equilibri distrutti , genitori che vedevano morire i propri figli tra le mani.

La testimonianza che mi è rimasta più impressa è stata quella di Vincenzo Agostino, il padre di Antonino Agostino, che dal giorno del duplice omicidio non si è più tagliato la barba come forma di protesta contro l’occultamento della verità, sulla morte del figlio e della nuora

di Giuseppe Bonura – PCTO Giornalismo e Pietro Carlino – PCTO Scientifico

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“Violenza di genere, femminicidio. Il dolore e la speranza di chi sopravvive alle vittime”

Riflessioni

Giorno 1 Dicembre il Liceo scientifico statale Ernesto Basile, insieme ad altre scuole, è stato invitato a partecipare alla conferenza sulla violenza di genere, presso l’Ecomuseo del mare di Palermo. Noi ragazzi abbiamo assistito alla testimonianza di due donne e mamme vittime di atti di brutalità e crudeltà perpetuate ai danni dei loro affetti più profondi. La signora Giovanna Zizzo ha narrato il femminicidio della figlia Lauretta, morta all’età di 11 anni, il 22 agosto del 2014. Ad assassinarla, proprio il padre Roberto Russo, “colui che l’ha generata” (parole della mamma), spinto dal desiderio di punizione verso la moglie, la quale avrebbe deciso di divorziare dallo stesso. La signora Vera Squatrito ha esposto invece il femminicio della figlia Giordana, morta all’età di 20 anni, dopo che le erano state inflitte ben 48 coltellate in 48 secondi, da parte dell’ex fidanzato Luca Priolo. I due avevano in comune una figlia, la quale adesso è stata affidata alla custodia della nonna stessa. Impossibile non aderire al richiamo di forti emozioni provate e allo stesso tempo al richiamo verso una sensibilità maggiore su questo argomento. Incredibile quanto questo convegno sia stato una luce, un momento di riflessione per tutti noi adolescenti, ancora acerbi di esperienze amorose, finalizzato ad esprimere il nostro dissenso verso una forma di amore “malata”, caratterizzata dalla possessione e dalla predominanza dell’uomo sulla donna. Il potersi confrontare con realtà apparentemente lontane, inimmaginabili, appartenenti a scene caratterizzanti dei cosiddetti ‘Dark Romance’ o dei film d’orrore, é stato sicuramente un’opportunità formativa per tutti noi giovani.

Ciò che tendiamo ad evidenziare é la volontà di cambiare una società sempre più violenta, basata sulla prevaricazione sull’altro, sulla prepotenza e sull’egoismo, caratterizzata sempre più frequentemente da questi orrori che sempre più spesso si consumano ai danni di donne indifese. Tutti questi episodi hanno in comune tra di loro la viltà, la frustrazione, l’inettitudine alla vita, l’insoddisfazione dell’assassino. Il femminicidio e la violenza di genere sono due delle questioni più cogenti della società contemporanea, questioni che possono essere risolte solo attraverso un cambiamento del modello etico-morale ed educativo che viene trasmesso oggi agli adolescenti in primo luogo nelle famiglie e in secondo luogo nelle scuole. Ciò che sta alla base di tutto ciò, è anche un evidente ed oggettiva inefficienza dell’apparato statale, inconcludente spesso  nelle decisioni dei magistrati, degli inquirenti, delle forze dell’ordine nel non saper adottare le giuste sanzioni verso l’imputato. La violenza di genere, sia fisica che psicologica, se non trattata con la dovuta importanza, puo’ portare al progressivo peggioramento della condizione della donna all’interno della società in cui viviamo. Ci teniamo, noi alunni del Basile, a ringraziare i docenti accompagnatori, gli organizzatori della conferenza e il nostro preside Fabio Passiglia, per l’opportunità dataci.

Giardina Simone – Piazza Marzia – Priola Marco – Raia Simona – Rizzolo Eleonora – Rubino Silvia – Vitale Giulia  – Classe 4^A – PCTO Giornalismo

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GIORNALISMO E NARRAZIONE POLITICA: UNA NUOVA PERCEZIONE DELLA REALTÀ

Durante la settimana della sociologia, svoltasi dal 17 al 20 ottobre 2023, gli studenti del Liceo Scientifico Statale “Ernesto Basile” di Palermo hanno avuto l’opportunità di partecipare ad un evento speciale ospitati presso la sede locale della RAI. In questa occasione, alcuni docenti universitari hanno presentato un seminario di rilevanza culturale e sociale dal titolo “La Narrazione del Reale tra Vero e Verosimile: Giornalismo e Politica nell’Era dei Social Media“.

L’evento, parte dei percorsi promossi dal liceo e finanziati attraverso il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza ( PNRR), e presenta come sua finalità principale quella di contribuire in modo sostanziale alla crescita formativa degli studenti, con l’obiettivo di stimolare una profonda riflessione sui complessi meccanismi di comprensione sociale della realtà. Durante il seminario, sono stati analizzati i molteplici processi di creazione giornalistica della notizia e di narrazione politica nell’era dei social media, mettendo in rilievo il complesso funzionamento della verifica della notizia, distinguendo il giornalismo di qualità da quello non verificato, spesso diffuso in maniera irresponsabile sui mezzi di comunicazione.

I partecipanti hanno avuto l’opportunità di apprendere in maniera attiva come vengono elaborati i vari processi sociologici relativi all’analisi dei fenomeni politici. Gli studenti hanno sperimentato il metodo della Ricerca-Azione, il quale implica un coinvolgimento diretto dei soggetti nell’indagine stessa. In questo caso, gli alunni sono stati i protagonisti, conducendo un’indagine centrata sulla conoscenza di un contesto specifico. Tale approccio mira a produrre un effettivo cambiamento nelle percezioni cognitive dei soggetti coinvolti, ampliando al contempo le conoscenze individuali pertinenti.

Oltre alla partecipazione al seminario, gli studenti hanno avuto l’opportunità di visitare gli studi della RAI. Qui hanno potuto osservare da vicino le sofisticate attrezzature utilizzate dalla regia per fornire il servizio di trasmissione dell’informazione. Questa esperienza diretta ha permesso loro di comprendere in maniera tangibile il processo di diffusione delle notizie e di acquisire una visione più completa del mondo del giornalismo, della comunicazione e dei fenomeni politici.

L’evento è inoltre un esempio di come l’educazione possa andare oltre le aule scolastiche tradizionali, arricchendo la formazione dei giovani attivamente.

di Flavio Vaccaro – PCTO Giornalismo

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Eccoci…

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di Alessandro Chiolo

La Pretesa

Eccoci, ci siamo: dopo una trepidante attesa, oggi è il giorno della messa on line de “La pretesa”, il giornale  del Liceo Scientifico Ernesto Basile che ha la “pretesa” di diventare e far diventare grandi, ma che parte umilmente utilizzando uno spazio web gratuito e con qualche restrizione.
Il nome non è chiaramente casuale e devo confessarvi che il dibattito per sceglierlo è stato abbastanza acceso e ricco di partecipazione. Alla fine “La pretesa” ha convinto tutti ed effettivamente, dietro questo nome c’è un significato che trascende la parola stessa. Dietro il nome ci stanno un gruppo di ragazzi che costituiscono la redazione di questo giornale e che nutrono “la pretesa” di farsi sentire; attenzione, “la pretesa” non è arroganza, quanto piuttosto “la pretesa” di volere essere ascoltati su temi di contenuto. In una società, dove a nostro avviso, la voce dei giovani viene messa in sottofondo per dare spazio ai più navigati, “la pretesa”, vuole essere la voce di chi troppo poco, spesso, viene ascoltato, facendo sì che si precluda ex ante un’opportunità di confronto.
Se vivi con i giovani, dovrai anche tu diventare giovane” diceva Giovanni Paolo II, ed è questo quello che il giornale vuole trasmettere: dare spazio ai giovani all’interno di un confronto che vuole essere proficuo per tutti: “la pretesa” dei giovani di essere ascoltati come adulti e quella degli adulti di essere ascoltati dai giovani. Ecco perché “la pretesa” nasce come giornalino d’istituto, ma nutre la speranza di crescere come giornale a 360* e campo di confronto. All’interno di esso troverete argomenti di vario genere, ognuno dei quali curato dai nostri giovani. I ragazzi hanno piena di libertà di pensiero; gli articoli non verranno censurati da parte mia a meno che non tendano ad offendere (sicuramente in modo involontario) qualcuno. Per questi motivi la pretesa è campo di confronto sin dalla sua nascita e spero ci perdonerete per qualche imperfezione, ma ci auguriamo di migliorarci strada facendo.
L’idea iniziale di un giornale d’istituto è stata di Antonio Campanile, oggi vice caporedattore, che ha voluto riproporre un’esperienza che anni fa il Liceo Ernesto Basile ha vissuto con il suo ex giornalino “Basilisco”, curato dal prof. Messineo; all’inizio ci siamo chiesti se fosse stato il caso di riproporre quel nome, ma dato le ambizioni che nutriamo questa volta, abbiamo voluto ricominciare da zero, assumere le esperienze pregresse, farne tesoro ma ripartire da un nuovo inizio. Il giornale non sarà esclusivamente di coloro i quali, oggi, compongono la redazione, ma anche di tutti quei ragazzi ed adulti che in esso vorranno trovare un canale per farsi sentire, proporre riflessioni ed argomenti per confrontarsi; del resto, il mandare on line il giornale nasce dall’esigenza di socializzarlo ad un pubblico più numeroso e trasversale possibile . Una porta che si apre sul futuro dei nostri giovani, ecco la Pretesa: un luogo virtuale di incontri sostanziali, un luogo dove crescere insieme, dando forma e sostanza ad idee che ci rappresentano.
Luogo di idee, “la Pretesa”, luogo di idee e di passioni, luogo all’interno di cui si coltiva ciò che sta “sotto la nostra pelle” e senza cui la “nostra pelle non avrebbe senso”.
Il riferimento appena fatto è ripreso da un editoriale di Ingrassia, sul giornale L’Ora, scritto nel 1947, in seguito alle minacce ricevute dall’omonimo giornale, da parte del bandito Giuliano, il quale minacciava di far “rimettere la pelle” ai giornalisti impegnati in quel quotidiano. Ingrassia rispondeva con un editoriale divenuto famoso, in cui così scriveva: ” La pelle è un tessuto che ha un valore se sotto ci sono tanti organi fra i quali il cervello e il cuore e quindi un’idea e una passione. Se per paura dovessimo rinunciare all’idea, a che ci servirebbe la pelle?”
L’augurio che faccio ai miei ragazzi è proprio questo: il dar valore alla “propria pelle” coltivando idee e passioni, alimentando sogni e guardando con fiducia a veri ideali, avendo la forza ed il coraggio di difenderli.
Ecco “la Pretesa” di oggi, per un giorno migliore domani: ad maiora ragazzi.

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RESPONSABILITÀ MORALI E RISPETTO PER L’AMBIENTE

Il mio contributo personale volto alla salvaguardia del pianeta è in continuo e costante miglioramento. Personalmente cerco di assumere sempre comportamenti che siano corretti verso l’ambiente e che impediscano l’eccessivo inquinamento, per esempio evito di gettare cartacce per terra o di sciupare quantità ingenti di acqua e luce, propongo sempre il riutilizzo degli oggetti, cercando di dare loro una nuova vita ed una nuova utilità in maniera tale che non vi sia la dispersione di materiali nell’ambiente o che la quantità di rifiuti cresca. Qualora sia possibile faccio anche la raccolta differenziata. Cerco anche di sciupare meno quantità di carta possibile per andare anche contro le problematiche dovute ad eccessive deforestazioni e ad altrettanti  disboscamenti. Inoltre preferisco sempre camminare a piedi, fare lunghe passeggiate evitando di prendere troppo i mezzi di trasporto che emanano una grande quantità di CO     2 nell’aria che poi respiriamo, e se mi capita di imbattermi in dei rifiuti abbandonati di piccole dimensioni e pertanto facilmente spostabili, in determinati ambienti pubblici (per esempio spiagge, mare ecc…), li raccolgo e li getto negli appositi cassonetti. La situazione è pur sempre migliorabile perché, oltre ad avere un atteggiamento più cautelativo impiegando altri  espedienti per poter condurre una vita ecosostenibile, vorrei poter far aumentare la sensibilità riguardo a queste tematiche e far capire anche alle altre persone il vero valore di proteggere l’ambiente in cui viviamo cercando di aver una maggior capacità persuasiva nei loro confronti.

Gli aspetti etici delle iniziative che mirano a rispettare le risorse del pianeta sono molteplici. Un soggetto molto spesso evita di svolgere anche le più semplici azioni ecosostenibili perché si pone la domanda: “Ma perché devo farlo proprio io?”; questo accade a causa di poca informazione, istruzione ed educazione in tale ambito ed una conseguente disattenzione in merito a queste delicate situazioni. Il conformismo gioca anche un ruolo cruciale, infatti spesso dato che non lo fa qualcun altro allora io sono tenuto e giustificato a non farlo nemmeno. Non funziona così. A forza di assumere questi comportamenti l’emergenza si è sempre fatta più grande ma al contempo anche l’indifferenza riposta su essa. Pertanto, chi svolge azioni che sono volte alla protezione dell’ambiente, per prima cosa lo deve fare per una questione etico-morale personale, se sono una persona di sani principi, che ha giudizio critico e che ha una visione razionale, completa e giusta della realtà allora automaticamente non posso stare con le mani in mano, ma nel mio piccolo proverò a trovare tante soluzioni che possono portare a dei cambiamenti seppur piccoli ma concreti. Inoltre questo è il posto in cui viviamo, se non dovessimo prenderci cura della nostra casa allora chi altro lo dovrebbe fare?; e poi mettiamoci nei panni delle generazioni future: perché essere così egoisti ed egocentrici? Cosa lasceremo ai nostri posteri? In che situazioni vivranno? A questo però molte persone non pensano e pertanto sprecano e sciupano di tutto di più, compresi materiali poco biodegradabili. L’invito dunque è quello di mettere da parte il proprio orgoglio anche un solo istante del nostro tempo provando davvero tutti quanti a riflettere un pò e a cercar di essere lungimiranti e un pò più consapevoli della situazione che stiamo vivendo. Infine, vedendo la situazione da un punto di vista religioso, la Terra è una creazione di Dio, noi facciamo del male ad essa e alla natura che Egli ci ha donato. Trattando male esse è come se facessimo un affronto al nostro Padre Creatore, quando in realtà dovremmo ringraziarlo di avercele donate e che facciano parte integrante della nostra vita. Pertanto il progresso può essere una realtà concretizzabile ma solo se ognuno di noi individualmente lo vuole e solo se uniamo le nostre forze quest’ultima può essere messa in atto. Il cambiamento è dietro la porta, sta solo a noi cercare le chiavi per riuscire ad aprire la sua serratura. Per citare una frase del Beato Don Pino Puglisi: “Se ognuno fa qualcosa allora si può fare molto”.

Culotta Paolo, 4CSA

              PRONTI ALL’AZIONE

                         Guida ai rischi della nostra terra

Nell’ambito della costante vigilanza e preparazione per fronteggiare gli imprevedibili eventi naturali, la Protezione civile siciliana, in collaborazione con alcune associazioni di volontariato organizza un incontro presso il Liceo Scientifico Statale Ernesto Basile il 27 Marzo 2024, richiamando l’attenzione sull’importanza di essere pronti ad affrontare possibili terremoti, alluvioni e altre emergenze.

“Pronti all’Azione ”  è una campagna di informazione, comunicazione e formazione che come unico obiettivo ha quello di far conoscere, a tutti i cittadini, gli 8 rischi di Protezione Civile (sismico, vulcanico, maremoto, idrogeologico, ambientale, industriale, sanitario e incendi) a cui sono esposti quotidianamente, ritenendo che ogni cittadino se attivo e consapevole, può essere determinante ai fini della prevenzione dei rischi e della riduzione degli effetti di un evento calamitoso determinando così la risoluzione dell’emergenza.

Durante l’incontro, gli esperti hanno evidenziato i rischi specifici che la zona può affrontare, fornendo informazioni sui potenziali rischi di tali eventi e sulle misure di prevenzione da adottare.

L’obiettivo principale è stato quello di sensibilizzare la comunità sull’importanza della preparazione individuale e collettiva per ridurre al minimo i danni e garantire la sicurezza di tutti. Oltre alla preparazione individuale, è stata raccomandata anche la partecipazione a esercitazioni di simulazione di emergenza, che permettono alle persone di familiarizzare con le procedure e di testare l’efficacia dei piani di evacuazione. Per costruire una robusta rete di sicurezza capace di affrontare le possibili emergenze ambientali, è importante che ci sia una collaborazione efficace tra enti istituzionali e associazioni di volontariato.

In caso di emergenza, è indispensabile il contributo di professionisti con competenze diverse tra loro, per citarne alcune: il soccorso e l’assistenza sanitaria (allestimenti di centri di accoglienza ecc…) oppure l’antincendio boschivo.

Dopo aver dato alcune informazioni riguardanti le varie calamità naturali, sono stati mostrati gli interni dei mezzi di soccorso dando anche qualche informazione in più su di essi.

Successivamente è suonato l’allarme per una prova di evacuazione, familiarizzando così con le varie procedure da seguire. Con la giusta pianificazione e cooperazione, possiamo ridurre gli effetti di eventi catastrofici e garantire un ambiente più sicuro per tutti.

articolo di Jessica Pizzo

foto di Marco Tumbarello e Gabriele Cannizzaro

PCTO Giornalismo

I nostri cinque sensi

La classe lll C svolge un lavoro sui 5 sensi. In particolare, si riflette sulle qualità gustative, olfattive, uditive, tattili e visive (come dolce, morbido, etc.). Inoltre, si considerano anche le azioni inerenti i 5 sensi (come assaporare, osservare, annusare, etc.). La classe ha il compito di raccontare un ricordo del passato su uno dei 5 sensi rimasto impresso nella memoria. Quasi tutti i racconti sono positivi, ricordi belli, ma non tutti: c’è chi guardando il cielo riflette sui ricordi più remoti e sui problemi della vita. Alcune rievocazioni portano indietro nel tempo e alla presenza di persone a noi care. Attraverso il senso dell’olfatto, in particolare, odorando un profumo, “torno indietro nel tempo a quando c’era una persona a me cara”. L’olfatto ci permette di ricordare “il profumo della casa della nonna, l’odore dei biscotti della zia, profumo che mi fa sentire a casa, sicura e felice”, “il profumo di una persona speciale, l’odore e il sapore della salsa fresca che ricorda le giornate passate in famiglia”. Alcuni ricordi ci portano a ricorrenze o periodi come il “suono della chitarra elettrica che mi stava insegnando mio zio la vigilia di Natale” o un profumo “che mi fa ritornare al periodo della terza media”. I ricordi sono veramente tanti…ci sono quelli relativi alla musica “quando ascolto le canzoni di Vasco Rossi, mi sembra come se ritornassi indietro al suo concerto”, “mi ricordo da sempre la musica, è un pensiero piacevole, mi piacciono tutti i tipi di musica e in particolare gli stadio”. Si ricorda “la sensazione di pedalare la bicicletta (il senso di libertà di potere sfrecciare per tutto il terreno che avvolge il villino” o di vedere “la mia moto per la prima volta a casa mia e quando l’ho provata”, “quando sono salito per la prima volta nella mia moto, l’odore del casco nuovo, il bellissimo rumore dello scarico, la moto era bellissima”. Ci sono esperienze indimenticabili di “abbracciare ed essere abbracciato”, “il ricordo del primo tocco con un pallone di calcio”. L’ambiente è un elemento importante, c’è il ricordo di Milano “dove sono rimasto stupefatto a guardare il Duomo e tutta la gente che scatta le foto”, poi c’è il ricordo del “bellissimo tramonto visto a Napoli con il rumore delle onde del mare e tutto il paesaggio davanti agli occhi”.

Di seguito si riporta uno schema, attraverso il quale è possibile scoprire, che il gusto è stato meno ricordato. La vista, il tatto e l’olfatto sono stati i più menzionati. Inoltre è importante evidenziare che ci sono stati richiami alle emozioni nella descrizione di alcuni ricordi. Infine, nonostante la consegna faccia richiesta di raccontare un ricordo relativo ad uno dei 5 sensi, si rivelano diversi richiami ad altri sensi nella descrizione dello stesso ricordo, per cui, se uno dei nostri sensi viene stimolato, si possono attivare, subito dopo, anche gli altri sensi. In allegato alcune foto scattate durante la realizzazione di un cartellone illustrativo.

RicordiUDITOGUSTOOLFATTOVISTATATTO
con persone2/1/1
con monumenti o natura  /  /  /  1  /
con oggetti///12
con emozioni//11/
con richiamo ad altri sensi  1  1  2  1  2

La terza C

FLANDERS OPEN JUJITSU 2024

Il mio nuovo anno è iniziato con una grande esperienza che ricorderò per tutta la vita, ovvero prepararmi per la mia prima gara internazionale. Giorno 12 gennaio mi sono recata in Belgio, ad Anversa insieme ai miei compagni di squadra. Il giorno dopo ho gareggiato, scontrandomi in vari incontri con ragazze di altre nazioni e ho raggiunto il podio, arrivando al secondo posto. L’Italia è arrivata terza tra tutte le nazioni partecipanti, invece la mia palestra è arrivata prima tra quelle italiane. Rispetto alle gare precedenti, quest’esperienza è stata tutta un’altra cosa, infatti la realtà era molto differente rispetto ai campionati italiani a cui sono abituata. Il livello era sicuramente più alto e molte regole erano differenti. Per esempio, durante lo scontro, non si aveva la possibilità di parlare o interferire con il proprio maestro o con i propri compagni, in quanto ogni atleta parlava una lingua differente e gli arbitri non avrebbero capito ciò di cui stavamo parlando.  Oltre all’esperienza sportiva ho potuto fare uno scambio culturale e linguistico con le persone del luogo e, difatti, ho capito l’importanza di sapere parlare e comprendere l’inglese.     Durante quei pochi secondi di tensione prima di ogni combattimento penso a dove sono arrivata e mi rendo conto che c’è ancora tanto da imparare, ma con costanza e passione potrò raggiungere altri grandi traguardi futuri.

di Sofia Taibi, IV CSA

“Belve di Stato”

La compagnia teatrale TEATRO NUOVO di Palermo, grazie alla regia di Domenico Bravo, ha presentato lo spettacolo “Belve di Stato”, presso il cine-teatro “ Jolly ” nei giorni 6 e 10 novembre, al quale hanno assistito alcuni alunni del liceo scientifico Ernesto Basile ,divisi in due gruppi. Ispirandosi al testo “ La mafia ” di Luigi Sturzo, scritto più di 100 anni fa lo spettacolo è la storia di un uomo che non vuole arrendersi di fronte alla corruzione e che proprio per via di questa sua perseverante opposizione, pagherà, morendo. Tramite questo spettacolo si ha, anche, una denuncia civile che parla di accordo con il potere mafioso, utilizzando un linguaggio semplice, dei giochi di luce, il movimento degli attori tra gli spettatori e la visione di scene inquietanti e grottesche.  Inoltre alla fine dello spettacolo alcuni ragazzi hanno potuto intervistare gli attori, ponendo alcune domande. Una delle curiosità è stata quella di sapere cosa ha spinto gli attori e il regista a realizzare questo spettacolo e la risposta è stata, appunto, quella di denunciare certi modi di essere di istituzioni corrotte, inizialmente piccole, ma che pian piano iniziano a crescere e diffondersi. C’erano degli scambi reciproci tra criminalità organizzata e istituzioni, diventando delle belve e non fermandosi davanti a niente. E’ stata trattata anche l’evoluzione della mafia, dal primo delitto (quello di Notarbartolo nel 1893) fino ai giorni nostri, che si è diffusa un po’ ovunque. Durante il periodo della “Lunga Mattanza” venivano uccise persone quotidianamente, per fini mafiosi; oggi non percepiamo più tutto questo, ma non perché non ci sia più la mafia, ma al contrario, perché è ovunque, ramificata in ogni cosa e non serve più uccidere. Questo fenomeno ormai è talmente radicato che per noi è normalità e per contrastarlo dobbiamo assumere atteggiamenti diversi rispetto al vivere quotidiano, rispettando chi vive con noi all’interno della società civile.

Sofia Taibi – IV PCTO Giornalismo

Buoni propositi e speranze

Siamo qui tutti insieme ad affrontare un nuovo anno scolastico. È bello stare insieme, la  bellezza dello stare insieme può costituire un mezzo per superare le avversità che si presenteranno durante l’anno scolastico. Non dobbiamo focalizzarci sulla bellezza esteriore perché la bellezza di una persona si vede dal cuore che può essere grande come il mare. Il mare, un semplice piatto di patatine fritte, sono definite bellezza, se condivise insieme a persone che si vogliono bene. Una speranza di quest’anno è di riuscire a leggere più libri nonostante i compiti per casa non ci lascino abbastanza tempo libero. Migliorerà la comprensione delle lingue straniere, specialmente l’inglese. La comprensione è importante, anche da parte dei prof, non solo loro hanno problemi nella vita, ma anche noi. Dovremmo imparare a comprenderci tutti insieme: “chi non comprende non viene compreso”. A scuola è molto importante la comprensione, ma anche nella vita di tutti i giorni, tutti la possiedono, bisogna combattere la pigrizia e tirarla fuori. È fondamentale giorno dopo giorno impegnarsi sempre un po’ di più, in quel cammino che si chiama crescita. C’è la volontà di raggiungere con puntualità tutti gli obiettivi per il futuro, ma anche quelli di quest’anno scolastico, essere puntuale nelle consegne e rispecchiare tutto ciò. Non mollare e non perdere di vista i tuoi obiettivi e i tuoi sogni…piano piano riuscirai a realizzare ciò che desideri, sia per quanto riguarda quest’anno, sia per il futuro. Il non mollare si può collegare anche alle persone, perché l’obiettivo è quello di stare bene insieme e non quello di perderci. Non chiuderti in te stesso, racconta a chiunque come stai o cosa ti è successo, può solo farti stare meglio. Collabora con te stesso senza arrenderti mai e raggiungi il traguardo che ti permette di sognare. Cerchiamo di collaborare insieme agli altri per raggiungerne uno comune. Collaborare è sempre importante, proprio per questo bisogna sempre ascoltare e condividere le proprie idee. Ci si vuole concentrate appieno nello studio, soprattutto dell’anno prossimo per prepararsi ai test d’ingresso all’università (come medicina, il sogno di qualcuno). Si spera che non ci sia quest’anno un eccessivo potere della repubblica amministrazione. C’è la voglia di passare un anno con impegno, ma vivendo tutto con leggerezza e con un briciolo di divertimento. Ridi e affronta qualsiasi cosa con il sorriso, senza abbatterti o demoralizzarti, solo così potrai superare qualsiasi difficoltà. Per quest’anno si vuole continuare a credere nelle proprie capacità, continuare a credere, e quando sei in un periodo giù, non devi esitare a rialzarti e dimostrare a tutti di che pasta sei fatto.

Classe 3^ C

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