Il mio contributo personale volto alla salvaguardia del pianeta è in continuo e costante miglioramento. Personalmente cerco di assumere sempre comportamenti che siano corretti verso l’ambiente e che impediscano l’eccessivo inquinamento, per esempio evito di gettare cartacce per terra o di sciupare quantità ingenti di acqua e luce, propongo sempre il riutilizzo degli oggetti, cercando di dare loro una nuova vita ed una nuova utilità in maniera tale che non vi sia la dispersione di materiali nell’ambiente o che la quantità di rifiuti cresca. Qualora sia possibile faccio anche la raccolta differenziata. Cerco anche di sciupare meno quantità di carta possibile per andare anche contro le problematiche dovute ad eccessive deforestazioni e ad altrettanti  disboscamenti. Inoltre preferisco sempre camminare a piedi, fare lunghe passeggiate evitando di prendere troppo i mezzi di trasporto che emanano una grande quantità di CO     2 nell’aria che poi respiriamo, e se mi capita di imbattermi in dei rifiuti abbandonati di piccole dimensioni e pertanto facilmente spostabili, in determinati ambienti pubblici (per esempio spiagge, mare ecc…), li raccolgo e li getto negli appositi cassonetti. La situazione è pur sempre migliorabile perché, oltre ad avere un atteggiamento più cautelativo impiegando altri  espedienti per poter condurre una vita ecosostenibile, vorrei poter far aumentare la sensibilità riguardo a queste tematiche e far capire anche alle altre persone il vero valore di proteggere l’ambiente in cui viviamo cercando di aver una maggior capacità persuasiva nei loro confronti.

Gli aspetti etici delle iniziative che mirano a rispettare le risorse del pianeta sono molteplici. Un soggetto molto spesso evita di svolgere anche le più semplici azioni ecosostenibili perché si pone la domanda: “Ma perché devo farlo proprio io?”; questo accade a causa di poca informazione, istruzione ed educazione in tale ambito ed una conseguente disattenzione in merito a queste delicate situazioni. Il conformismo gioca anche un ruolo cruciale, infatti spesso dato che non lo fa qualcun altro allora io sono tenuto e giustificato a non farlo nemmeno. Non funziona così. A forza di assumere questi comportamenti l’emergenza si è sempre fatta più grande ma al contempo anche l’indifferenza riposta su essa. Pertanto, chi svolge azioni che sono volte alla protezione dell’ambiente, per prima cosa lo deve fare per una questione etico-morale personale, se sono una persona di sani principi, che ha giudizio critico e che ha una visione razionale, completa e giusta della realtà allora automaticamente non posso stare con le mani in mano, ma nel mio piccolo proverò a trovare tante soluzioni che possono portare a dei cambiamenti seppur piccoli ma concreti. Inoltre questo è il posto in cui viviamo, se non dovessimo prenderci cura della nostra casa allora chi altro lo dovrebbe fare?; e poi mettiamoci nei panni delle generazioni future: perché essere così egoisti ed egocentrici? Cosa lasceremo ai nostri posteri? In che situazioni vivranno? A questo però molte persone non pensano e pertanto sprecano e sciupano di tutto di più, compresi materiali poco biodegradabili. L’invito dunque è quello di mettere da parte il proprio orgoglio anche un solo istante del nostro tempo provando davvero tutti quanti a riflettere un pò e a cercar di essere lungimiranti e un pò più consapevoli della situazione che stiamo vivendo. Infine, vedendo la situazione da un punto di vista religioso, la Terra è una creazione di Dio, noi facciamo del male ad essa e alla natura che Egli ci ha donato. Trattando male esse è come se facessimo un affronto al nostro Padre Creatore, quando in realtà dovremmo ringraziarlo di avercele donate e che facciano parte integrante della nostra vita. Pertanto il progresso può essere una realtà concretizzabile ma solo se ognuno di noi individualmente lo vuole e solo se uniamo le nostre forze quest’ultima può essere messa in atto. Il cambiamento è dietro la porta, sta solo a noi cercare le chiavi per riuscire ad aprire la sua serratura. Per citare una frase del Beato Don Pino Puglisi: “Se ognuno fa qualcosa allora si può fare molto”.

Culotta Paolo, 4CSA